venerdì 24 luglio 2009

Bozza dal passato n.3

"Una mosca. Che stupida. Continua a volare contro un vetro. Non capisce che non può oltrepassarlo...



E noi? E io? Se pure noi sbattessimo sullo stesso vetro? Se ci fosse qualcosa che non ci è data di capire... Noi così piccoli, nella nostra stanza dell'universo... dove saranno questi vetri? Dove finiranno le regole che governano la nostra percezione e ne inizieranno altre? Dove non ci sarà più permesso capire? Dove Dio? Dove il casuale smetterà di distinguersi dall'esatto?"

Questa l'ho pubblicata come preludio alla prossima, ben più lunga e intricata..

Cosa...?

E' dura quando vorresti scrivere qualcosa, ma non ci riesci.

E' dura quando dentro di te c'è un qualcosa di politico, sì, ma anche di sociale, con un piccolo bisogno spirituale (e sentimentale), nonchè fisico, quasi il bisogno di urlare. Ma cosa? Quella consapevolezza di vivere in un mondo che non ti piace ma che ha un suo strano fascino, che ti attira nei suoi meandri segreti. Essere in una situazione che non sopporti, ma in cui devi necessariamente stare. La tensione della decisione, lo sconforto della realtà, ma anche la debole speranza del sogno. E tutto questo, istantaneamente, vuole venir fuori, ma come? Cosa scrivere, cosa dire, cosa URLARE? e a chi? Chi può capirlo, a chi io voglio davvero dirlo? Nessuno? Io solo? Tu? L'altro?

Cosa devo scrivere? Cosa POSSO scrivere?

...